I medici che lavorano in un ospedale, fuori dall’orario di lavoro possono esercitare la professione ed eseguire le medesime prestazioni svolte nel regolare orario di lavoro.
Questo modo di lavorare è definito “intramoenia”; tutte le informazioni riguardanti questo particolare regime le trovate sulla pagina dedicata nel sito del Ministero della Salute: libera professione intramuraria (intramoenia).
I medici quindi svolgono in regime di libero professionista, all’interno dell’ospedale, le stesse visite che fanno da “dipendenti pubblici” usufruendo pertanto di una struttura ambulatoriale e diagnostica pubblica.
Come compenso per l’utilizzo dei dispositivi medici, segreteria ed ambulatori dell’ospedale, il medico è tenuto a versare all’azienda ospedaliera una percentuale del suo fatturato (in media il 6,5%). La visita “INTRAMOENIA” è in ogni caso una modalità prevista dal SSN, per la quale si deve pagare un ticket, e non deve essere confusa con una prestazione professionale svolta privatamente.
Entrate per le ASL dalle prestazioni in “intramoenia”
Quali sono le ASL che nel 2018 hanno ottenuto più entrate per le prestazioni in libera professione intramuraria?
La risposta ce la fornisce questa analisi: entrate per prestazioni sanitarie erogate in regime di intramoenia (anno 2018).
Sono ben 102 le ASL che hanno visto degli incassi nel 2018 partire dagli oltre 24 milioni di euro della Azienda ASL della Romagna fino ai poco rilevanti 335 € della ASL di Brindisi.