Il mondo delle amministrazioni pubbliche nella mente del cittadino comune viene rappresentato come un ambiente pieno di burocrazia, una burocrazia che spesso appare lenta, di cui non si riesce a capire il “motivo d’essere” che si concretizza nell’immaginario pubblico nella carta.
Una selva di fogli di carta svolazzanti che passando di mano in mano, turbinando da un operatore all’altro, si impreziosiscono di firme e timbri ottenuti. Per il cittadino esasperato sono una conquista di cui andarne fiero, conquistati con enorme difficoltà ed infiniti ritardi di cui nessuno riesce a giustificarne il motivo, frutto di permessi di lavoro richiesti a vuoto, di divieti di sosta e parcheggi pagati per niente.
Suppongo siano pochi i cittadini capaci di provare simpatia per la burocrazia.
La quantità di carta, di stampe e in generale di cancelleria sono una cartina tornasole delle pene che il cittadino digitale deve patire mentre, in attesa allo sportello, si chiede annoiato quale potrebbe essere il valore di una firma apposta su un pezzo di carta nell’era dell’incombente blockchain technology. Se poi la firma deve essere vidimata da una marca da bollo la noia si trasforma presto in rabbia e, peggio, in un esborso monetario.
Questa burocrazia “paper based” si scontra violentemente con i dettami dell’economia digitale che fa della smaterializzazione delle pratiche uno dei requisiti fondamentali per sfruttarne i benefici derivanti. La stampa di un foglio di carta è quanto di più lontano ci possa essere nelle operazioni di chi vuole raccogliere i frutti dell’economia digitale.
C’è un ulteriore aspetto che trae giovamento dalla smaterializzazione della burocrazia: la trasparenza.
Tutti noi sappiamo quando facile sia ricerca una informazione su un documento digitale (CTRL+F docet) e tutti noi abbiamo avuto un senso di frustrazione quando ci siamo trovati nella necessità di ricercare la stessa informazione su un documento stampato sulla carta (o te lo leggi riga per riga o hai il classico colpo di fortuna o è pressoché impossibile estrarre le informazioni che cerchi).
LA “CARTA & BUROCRAZIA ” SONO UNO DEI PIÙ ACERRIMI NEMICI DELLO SVILUPPO ECONOMICO E DELLA TRASPARENZA
Ne deriva che la “carta” è uno dei più agguerriti nemici dello sviluppo dell’economia digitale e della trasparenza. E questi non sono gli unici svantaggi di una amministrazione profondamente “paper- based”: stampare sulla carta costa ed è un operazione poco amica dell’ambiente!
Quanto valgono le “spese per “Carta, cancelleria e stampati” delle amministrazioni provinciali?
Premettendo che nella voce di spesa definita dal codice gestionale “Carta, Cancelleria e stampati” ci possono essere spese di ampia natura, sia quelle relative alla burocrazia che altre inerenti la comunicazione, acquisto di gadget da cartolibreria, acquisto cancelleria per le scuole e così via, è innegabile che esse possono dare un’idea della capacità di una amministrazione di smaterializzare e di digitalizzare le pratiche che a sua volta si traduce in una maggior attenzione alla trasparenza. Attenzione non ci sono le città metropolitane.
Grazie allo strumento “confronti” scegliendo come categoria di enti “provincia”, come anno “2016” e come spesa “Carta Cancelleria e stampati” si ottiene la seguente mappa.
Essa mostra le spese totali nell’anno 2016. La provincia di Cosenza per l’anno 2016 ha avuto un vero e proprio exploit di spese: i suoi quasi 240 mila euro di spese doppiano i circa 100 mila di Catanzaro.
La situazione, osservando i dati per il 2017, non si ripete (sono meno di 35 mila euro le spese in cancelleria per il 2017 per Cosenza provincia) e questo fortunatamente evidenzia la situazione di straordinarietà.
Normalizzando i dati in funzione della popolazione residente, ovvero calcolando la spesa pro capite, la “supremazia” della provincia di Cosenza viene ridotta. Infatti appaiono altre 2 province con spesa pro-capite paragonabile: Catanzaro ancora in Calabria e Viterbo in Lazio.
Se osserviamo la distribuzione dei redditi dei cittadini per provincia (qui le mappe dei redditi medi pro capite di open-dichiarazioni in cui vi è anche l’anno 2016) si nota una chiara inversione della distribuzione rispetto a quanto visto nell’articolo: generalmente le province con reddito pro-capite maggiore sono quelle che spendono meno in carta-cancelleria.
Questo testimonia che la smaterializzazione e l’approccio digitale dell’economia digitale ha, o meglio potrebbe avere visto che non è riconosciuto uno scientifico legame, ricadute anche economiche.
I DOCUMENTI SU CARTA SONO IL PRINCIPALE ALLEATO DI CHI LOTTA CONTRO LA TRASPARENZA
E visto che siamo su opensoldipubblici (dove “la trasparenza si vede”) ricordando e sottolineando la questione della trasparenza: i documenti su carta sono il principale alleato di chi lotta contro la trasparenza.